L'Italia della Uno bianca. Una storia politica e di mafia ancora tutta da raccontare
Forse non tutti ricordano gli eccidi perpetrati dai criminali della Uno bianca, che si susseguirono con una tragica sequenza tra il 1987 e il 1994. Una lunga scia di sangue (82 delitti, 22 morti e decine di feriti) che sembrava dovesse rimanere senza colpevoli. Con questo libro, adesso, sappiamo il perché. A parlare e ricostruire tutta la storia è il pm che ha condotto l'indagine che è sfociata poi nel processo che ha visto condannare i colpevoli ma che non ha chiarito i moventi dei fatti. Concatenati uno all'altro essi portano a una sola verità: l'arresto dei fratelli Savi è stato eterodiretto e le loro dichiarazioni sono state concordate prima dell'arresto. Perché? Chi proteggeva i due poliziotti, chi ha procurato loro le armi? Alla fine i nodi vengono al pettine: l'arresto dei Savi non è altro che l'atto conclusivo di una strategia di destabilizzazione legata alla criminalità organizzata e come capitolo di una strategia stragista di Cosa Nostra e dei suoi referenti. Spinosa ricostruisce anche le strategie depistanti, le finte verità messe in opera per confondere e occultare. La tesi di Spinosa è chiara: tutti quei morti facevano parte di un disegno eversivo che passava attraverso le stragi, le bombe e la Uno bianca. Un'Italia tragica, eterodiretta e criminale che se non scoperta e disinnescata può procurare altri lutti. Prefazione di Marco Travaglio.
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