Gulf&Med. Il mercato, gli investimenti e la finanza islamica. Hub Italia, business per la crescita
Il volume è un blog di tante esperienze (aziende, istituzioni, professionisti) che trainano il Sistema Italia nel Golfo e nel Mediterraneo. E il core business del nostro Paese che guarda al futuro, cogliendo al volo la vetrina di Expo 2015, a Milano, e di Expo 2020, a Dubai, per non restare al palo di fronte a competitors internazionali agguerriti. E un risiko dal timing ristretto. I Paesi del Golfo fanno soldi con il petrolio, ma il petrolio non è una ricchezza stabile, quindi alimentano il (proprio) sistema finanziario attraverso una diversificazione degli investimenti. Chi saprà muoversi meglio, porterà a casa risultati eccezionali. Per far questo in modo efficace deve avere un ruolo primario la finanza islamica. Se ne sente parlare con superficialità, identificandola, esclusivamente, con i Paesi del Golfo che, attraverso Fondi, entrano nelle aziende occidentali e investono in tutto il mondo. In Francia e in Gran Bretagna sono stati fatti passi in avanti, soprattutto in territorio legislativo. La Gran Bretagna è il primo Paese occidentale a emettere Sukuk, ovvero Titoli Sovrani che siano conformi alla Sharia. Londra vuole contendere alla Malesia, e ai Paesi del Medio Oriente, la palma del principale hub della finanza islamica in Occidente. In Italia perché tutto tace?
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