I nuovi barbari
Natura, ambiente, religione, metafisica: dove si colloca oggi l'uomo al cospetto del grande apparato che agita la vita? E solo una grande accozzaglia antropocentrica ciò che egli costituisce, o esiste, di fatto, un comune denominatore che lo accosta a tutte queste grandi tematiche? Le capacità d'intelletto e raziocinio, la necessità di formulare delle ipotesi, il poter disporre del libero arbitrio, è ciò che ha caratterizzato il genere homo sapiens, contraddistinguendolo dalle altre specie del regno animale ed elevandolo inesorabilmente alla stregua di conquistadores del pianeta: ma quanto c'è costato tutto ciò? Come si è ripercossa, e come si sta ripercuotendo, nel mondo di oggi, questa straordinaria coincidenza? Siamo davvero sicuri che gli agenti mutageni che hanno permesso il balzo evoluzionistico, siano ancora attivi oggi? L'uomo ha ancora la capacità d'interagire con la Natura, sa ancora formulare ipotesi, ha ancora libertà di scelta, o sono, invece, religioni, passioni, governanti ed ingiuriose nefandezze a guidarlo nella sua quotidianità? I nuovi barbari è tutto questo, un compendio di dissertazioni sul più grande gringo imperialista mai esistito: lo smilzo uomo bianco.
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