Circo inferno
Quando si ascolta un anziano raccontare i propri ricordi gli si può credere o no. Dalla narrazione di Vincent, ex musicista italo-americano che ci parla da un ospizio di Brooklyn, viene fuori un mondo strampalato. Subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, si unisce a un gruppo di mariachi spacciandosi per messicano. Si ritrova poi in Europa in un malridotto circo i cui artisti devono fronteggiare quotidianamente la fame. Quando, per una serie di vicende, il circo è bloccato nella periferia di un paese della provincia spagnola, avviene un fatto straordinario. Da una spaccatura della terra esce un diavolo, un essere più umano che infernale, che propone al padrone del circo uno scambio dai risvolti inquietanti... Forse i fatti non sono andati proprio come li racconta il vecchio, forse il diavolo era solo uno zingaro. Il suo racconto può essere preso semplicemente come una grande avventura: con guitti e musicanti, animali strani e avventurieri, gangster e oche ammaestrate. Vincent, assieme agli altri musicisti, decide di tentare una rapina per recuperare il danaro perduto. I soldi arrivano ma portano con sé una scia di sangue innocente. I ricordi di infanzia di Vincent, disseminati nel racconto, sono il malinconico rifugio dal male che lo assedia. Con questo romanzo insieme immaginifico e crudele, sulfureo e "reale", Valpreda scava nelle profondità dell'animo senza il timore di sporcarsi le mani.
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