Storie avventurose di libri necessari
Storie avventurose di libri necessari è una traversata del Novecento italiano. Racconta, in undici saggi, le fortune e gli infortuni, i segreti e gli intrighi delle opere che hanno dato forma a un secolo di letteratura. Racconta le avventure dei libri, ma anche di chi li ha scritti: e per riuscire a farlo ricorre a carte d'archivio, a documenti inediti, a lettere private, a scritti dimenticati o nascosti dagli autori stessi. Si salpa l'ancora ricostruendo le tracce lasciate nell'opera dei nostri scrittori dal più bel libro di avventure di tutti i tempi, "L'isola del tesoro". E si prosegue, proprio come negli agguati pirateschi di Stevenson, andando a scoprire perché il saluto "Ohi, Peppì!" equivalesse per Domenico Rea a un'offesa grave, e perché mai Corrado Alvaro dedicasse tanti pensieri all'eros di Mussolini. Vedremo quali nessi invisibili sussistano tra Beckett & Borges (e tra Fruttero & Lucentini che li hanno introdotti qui In Italia), e che cosa Fortini e Vittorini videro sbarcare a Bocca di Magra insieme con Marguerite Duras. Ma, come nella vita corsara, saremo spesso chiamati a combattere: e da Calvino, da Fenoglio, da Meneghello, impareremo ad apprezzare le differenze di stile che ci sono tra una pistola, un mortaio e un fucile mitragliatore per chi sta rischiando la vita nella guerra civile. 0 magari ci limiteremo a litigare pur amandoci attraverso il tempo e lo spazio, come Sciascia fece con Stendhal, o Parise con Darwin.
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