Guerra in pace. Violenza paramilitare dopo la grande guerra
La fine della prima guerra mondiale non portò immediatamente la pace in Europa. Da est a ovest, rivoluzioni, controrivoluzioni, contrasti etnici, pogrom, guerre d'indipendenza, conflitti civili e violenze fra stati animarono gli anni tra il 1917 e il 1923, sconvolgendo lo scenario politico di gran parte del Vecchio continente. Una o più di queste forme di violenza interessarono la Russia, l'Ucraina, la Finlandia, gli stati baltici, la Polonia, l'Austria, l'Ungheria; e ancora la Germania, l'Italia, i Balcani, il declinante impero ottomano, il Caucaso, l'Irlanda. Di tutti questi conflitti il paramilitarismo - che si tinse di diverso colore e di differenti ideologie a seconda dei luoghi, in una spirale di sangue che coinvolse le squadre fasciste come "i ragazzi di Lenin" in Ungheria - costituì una componente fondamentale. Il libro ne indaga le origini, le modalità d'espressione e le eredità lasciate, facendo conoscere al lettore protagonisti e contesti del periodo tra le due guerre poco esaminati oppure, finora, rimasti vaghi.
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