1938. L'anno cruciale dell'ascesa di Hitler

1938. L'anno cruciale dell'ascesa di Hitler

Il 1938 è l'anno in cui tutto cambia, per i tedeschi e per il mondo intero. Fino a quel momento, il cancelliere Adolf Hitler poteva ancora sembrare un dittatore in grado di influire sulle sorti della sola Germania, un paese debole, oppresso dal debito pubblico e da crisi sociali. Nonostante i suoi sogni di espansione, alla ricerca di "spazio vitale", e l'aperta ostilità nei confronti delle disposizioni di Versailles, il Fuhrer non si era ancora lanciato in alcuna impresa estera e gli ebrei di Germania, anche se spogliati del proprio ruolo nella vita pubblica tedesca, continuavano a condurre una vita relativamente normale. Entro il capodanno del 1939 ogni cosa è mutata: l'epurazione degli oppositori al regime è sostanzialmente completa, Hitler ha assunto il controllo totale delle forze armate accentrando più cariche nella sua persona, la Germania ha invaso l'Austria e le aree di lingua tedesca della Cecoslovacchia, mentre le altre nazioni d'Europa, per impotenza o indifferenza, si limitano a stare a guardare. Anche l'antisemitismo nazista nel 1938 prende un nuovo corso. A Vienna come a Berlino, gli ebrei vengono derubati, battuti, imprigionati e deportati in modo sempre più sistematico. In migliaia finiscono uccisi o costretti all'esilio. E il banco di prova della soluzione finale. Ogni mese del 1938 è cadenzato da mosse impreviste ed eventi sensazionali, come l'annessione dell'Austria al Reich, nelle prime settimane di marzo, l'incontro di maggio tra Hitler e Mussolini...
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