1453. La caduta di Costantinopoli

1453. La caduta di Costantinopoli

Per più di un millennio, Costantinopoli è stata il centro del mondo occidentale e il baluardo della cristianità di fronte all'avanzare dell'islam fino a quando, nel 1453, Maometto II, sultano dell'impero ottomano, raccolse un esercito enorme per cingere la città d'assedio e farla capitolare. Nell'aprile 1453 ottantamila soldati musulmani cominciarono l'assedio; Costantinopoli era difesa da ottomila soldati. Dopo qualche settimana di incessanti assalti e cannoneggiamenti finì l'età di Bisanzio e tramontò il mondo medievale. Nebbie e neve in primavera, strane luminescenze in cielo che venivano interpretate da assedianti e difensori di Costantinopoli come segni di portenti. A decine di migliaia di chilometri, all'inizio dell'anno, c'era stata in un'isola del Pacifico una gigantesca eruzione vulcanica, responsabile delle bizzarre condizioni climatiche nel Bosforo. Ecco un esempio dei nuovi dettagli inseriti dall'autore nell'opera con la capacità, da vero narratore, di giocare tra sguardo da vicino e da lontano, tra suggestione e distacco ironico. Ed è questa la cifra di questo libro: la perfetta fusione di doti narrative e autorevolezza basata su un accurato lavoro storico.
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