L'industria della solidarietà. Aiuti umanitari nelle zone di guerra
"Figlia legittima" di un grande dei reportages, Ryszard Kapuscinski, il "Guardian" la annovera tra i migliori esempi contemporanei di giornalismo. Dopo anni trascorsi ad analizzare il complesso e contraddittorio ruolo delle organizzazioni umanitarie, il libro mette a confronto le loro nobili dichiarazioni di intenti e la dura realtà del lavoro quotidiano che devono affrontare nelle zone di guerra. Chi avrebbe mai immaginato che in un settore come quello della cooperazione internazionale, in cui il profitto non è l'obiettivo precipuo delle organizzazioni e i dipendenti sono persone disposte a sacrificare la propria vita per cercare di migliorare quella degli altri, i rapporti tra le diverse Organizzazioni Non Governative che vi operano sono altamente competitivi? Nessuno ci ha mai raccontato che l'industria degli aiuti umanitari è la quinta economia mondiale. E neppure che i costi di avvio di un'operazione in zona di guerra sono altissimi e generano la paradossale convenienza a rimanere il più a lungo possibile, indipendentemente dal reale bisogno di protrarre un intervento, una volta affrontate queste enormi spese.