Vestendo la Belle Époque
Antenato di tutti gli stilisti, spirito eccentrico e creativo, Paul Poiret a trent'anni è già una stella, coccolato e amato dalle donne ricche del bel mondo. Incarna la gioia di vivere, la spensieratezza di un'epoca che è stata battezzata "Belle Époque", ma che si potrebbe anche chiamare "Époque Paul Poiret". I suoi abiti sono leggeri, dalla linea sciolta e semplice. Ha abolito il busto e rivoluzionato la moda e la figura femminile. Sostituisce le calze nere con quelle color carne. E primo fra tutti crea un profumo firmato, la gonna pantalone che fa scandalo, mobili e tessuti per l'arredamento e accessori su vasta scala. Ha come icona la moglie Denise, alta e sottile. Inventa uno stile. Seppellisce gli orpelli della Belle Époque, con il suo concetto di naturalezza che fa rima con modernità . E tutto ciò che porta la sua firma si vende, in Europa e anche negli States. Ma allo scoppio della prima guerra mondiale viene arruolato e quando rientra, nel 1919, non trova più lo stesso mondo. Tutto è cambiato. Le sue celebri feste, considerate ineguagliabili da un intenditore come Boni de Castellane, sono ormai solo un ricordo. Ma prosegue fino all'Expo del '25, che sarà la sua rovina.
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