Conan Doyle. L'uomo che inventò Sherlock Holmes
Una delle dicotomie più intriganti in letteratura. Da un lato uno dei personaggi di finzione più duraturi e più amati: Sherlock Holmes, l'incarnazione della freddezza calcolatoria e della ragione. Dall'altra, il creatore Sir Arthur Conan Doyle, una matassa di contraddizioni, un seguace dello spiritualismo per tutta la vita. Nato in Scozia da una famiglia irlandese, Conan Doyle divenne inglese fino in fondo, quasi un'avvocato dell'impero britannico. Con un padre alcolizzato e una madre dominante, rifiutò il cattolicesimo romano della sua famiglia. Cercando la saggezza nelle certezze scientifiche della medicina, divenne un dottore. Ma questa via si rivelò inadeguata: egli aveva bisogno di ben altro per soddisfare la sua impressionante immaginazione. Il risultato fu un'affascinante personalità, qualcuno che, nonostante le convenzioni sociali, affrontò infinite lotte per la giustizia. Mai abbastanza soddisfatto di Sherlock Holmes, Conan Doyle fu anche uno scrittore prolifico di storie dell'orrore e poesie.
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