Monografia di Nicola Lancret (1690-1743)
Allievo di Claude Gillot e di Antoine Watteau, adottò le loro tecniche per creare uno stile autonomo e originale. Ricercato dai committenti più importanti del Settecento, stimato da grandi reggenti, tra cui Luigi XV, realizzò ben più di quattrocento opere. Non fu un copista, ma, al contrario, seppe trasformare la pittura idilliaca e atemporale del grande Watteau in aneddoti realistici e talvolta satirico-umoristici di vita quotidiana alla pari di Hogarth. Lancret fu osservatore attento e scrupoloso dei vizi, delle passioni, della moda e delle abitudini del suo secolo. Pittore di fêtes galantes, rappresentò passatempi, giochi, scene bucoliche e idilli amorosi. Alla ricerca della sensualità nascosta attraverso uno studio meticoloso dei gesti e degli sguardi, senza oltrepassare i limiti della decenza e del pudore. Approfondì i suoi studi sul teatro, realizzando degli splendidi tableaux vivants in una complessa prospettiva scenica: la pittura si teatralizzava.
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