Stato di sorveglianza. La vita in Cina ai tempi del controllo di massa

Stato di sorveglianza. La vita in Cina ai tempi del controllo di massa

La propaganda cinese sforna in continuazione parole e concetti nuovi. La Cina odierna è il regno delle contraddizioni, una società sempre più improntata a un pluralismo che fa a pugni con l'uniformazione di ogni cosa così pervicacemente perseguita dal Partito. Per un Paese di questa guisa il Partito crea idealmente concetti che riassumano in sé tutte le contraddizioni e dunque le eliminino. Il "socialismo di stampo cinese" rappresenta uno di questi concetti. O ancora l'"economia socialista di mercato": espressioni simili inglobano sinistra e destra, sopra e sotto, maoisti e neoliberali. Una lingua siffatta ha messo al bando la logica e, così facendo, si ritiene inattaccabile. In realtà diventa sempre più assurda e vuota di contenuti. Ma in un Paese dove a contare non sono i caratteri di stampa, bensì il potere, non fa una gran differenza, perché qui le parole spesso non veicolano un significato, ma un ordine: annuisci! Inghiottisci! Dimentica! Inginocchiati!
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