Gli sbirri hanno sempre ragione
Théophraste Renard, per gli amici Bob, è appena uscito di galera dopo aver scontato una pena per furto con scasso. Stanco di vivere come un delinquente cerca un lavoro e sogna una vita tranquilla ma reinserirsi nella società per lui è quasi impossibile. Prima alloggia in un bordello clandestino, fa girare la testa a una prostituta, diventa gigolò di una cinquantenne insaziabile, poi finalmente riesce a trovare un lavoro onesto, ma all'improvviso le cose si complicano. Forse perché quel divieto di soggiorno che si porta appresso è per lui come una seconda condanna, o forse perché lo Stato non è altro che un'organizzazione repressiva, gli sbirri degli aguzzini, e un pregiudicato, in quanto "capace del fatto", è per tutti colpevole.
Momentaneamente non ordinabile