Gli italiani di Crimea. Dall'emigrazione al Gulag

Gli italiani di Crimea. Dall'emigrazione al Gulag

Giunti nell'Ottocento sulle rive del mar Nero per colonizzare terre fertilissime, per sfruttare la pescosità dei mari e per inserirsi nelle rotte commerciali già tracciate quattro secoli prima dalle Repubbliche marinare di Genova e Venezia, gli italiani di Crimea divennero ben presto il simbolo di un'emigrazione di successo. In pochi decenni si liberarono dalla miseria che li aveva spinti a lasciare la Puglia trovando nella città di Kerch la loro nuova terra di elezione, ma senza mai dimenticare le proprie origini italiane, custodendo la lingua, le tradizioni religiose e persino quelle culinarie. Un sogno spezzato dall'avvento del comunismo: prima la collettivizzazione dei beni, poi le purghe staliniane e infine il tragico epilogo del 29 gennaio 1942, con il rastrellamento casa per casa e la deportazione di massa di tutta la nostra comunità nei Gulag del Kazakhstan, come rappresaglia contro l'invasione italiana dell'Urss. Decimati dal freddo, dalla fame, dalle malattie e dai lavori forzati, gli italiani di Crimea si sono quasi estinti e i pochi rimasti lottano oggi contro l'oblio e per mantenere viva la fiammella dell'italianità. Una storia raccontata coniugando il rigore della ricerca archivistica con le commoventi testimonianze degli ultimi sopravvissuti. Una storia misconosciuta, che non può lasciare indifferenti.
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