Lo specchio dell'anima
Franca Cannizzaro affonda le radici della sua ispirazione nel mare apparentemente tranquillo di una condizione umana, privo di profondità vorticose e di inquietanti interrogativi su situazioni e casi particolari della vita. Di qui la sua predilezione per la valenza visionaria e fiabesca che illumina le proiezioni del cuore verso le aree limpide e sognanti dell'infanzia, in cui la poetessa si rifugia, non solo per sfuggire al doloroso caos dei giorni, ma anche per illudersi di poter convivere con le "comparse" di un tempo perduto, rivelatrici di un microcosmo di bellezza e di incanto.
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