L'inquietudine di un angelo

L'inquietudine di un angelo

Noemi Giglio affronta la pubblicazione del suo primo libro con naturalezza. La ragazza è giovanissima, si cimenta per la prima volta con un libro. Questa è una cosa da rimarcare: il piacere che l'autrice scopre nello scrivere. Dovrebbe essere un modello per i giovani, oggi sempre più superficiali e appagati dal nulla. Ama ascoltare il suo cuore, ama raccontare le sue emozioni e ci riesce. Riesce a narrare, con liriche dirette, semplici ed immediate le tante tonalità che il suo cuore coglie. Quando una giovane si avvicina alla letteratura dovremmo essere tutti più felici, perché i libri sono strumenti etici per eccellenza. Quando un ragazzo raccoglie le esperienze dell'anima e le muta in poesia, involontariamente si riserva un ruolo di impegno etico e civile. Essere scrittori oggi è ancora più difficile, soprattutto perché la nostra società non prevede riflessioni e pause. Viviamo dentro un mondo vorticoso, dove l'informazione ruota veloce. Lo scrittore ha il ruolo fondamentale di puntellare i momenti cruciali, di rendere l'attimo in storia. Di scorgere emozioni dentro emozioni e deve riuscire a tramutare in poesia vivida ed immediata che prescinde dal tempo e dallo spazio: "La brezza marina mi trascina/come se fossi una bottiglia/con dentro un messaggio:/Lasciatemi sognare".
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