Ho visto la stanchezza felice nell'alba
Le poesie e i pensieri di Ramon Trinca si sentono sotto la pelle, si assaporano nell'immediatezza del momento, nell'attimo fulmineo in cui la mente li coglie e li fa propri. Sono suggestioni fugaci che durano l'attimo di un respiro, ma che si imprimono indelebili nella memoria, per la loro forza evocativa, per la brutalità con cui talvolta esprimono verità dalle quali spesso si vuole scappare. La raffinatezza intellettuale delle parole di questo autore è chiaramente identificabile fin dal primo brano, "Hiccup", anticonvenzionale, completamente libero dagli schemi e dalle regole; Ramon affida al potere della parola tutto il carico di significati che vuole trasmettere, creando così qualcosa di assolutamente originale, unico. Innovativa è anche la disposizione dei pensieri: una sorta di diario, nel quale l'autore ha lasciato ciò che il suo cuore in quel momento gli ha dettato; proprio la posizione apparentemente discordante dei periodi sottolinea l'impulsività e la passionalità delle parole, scandendone perfettamente il ritmo e la musicalità.
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