L'eco dei silenzi

L'eco dei silenzi

L'autrice racconta la storia di Annamaria, una donna di origini sicule, una donna "moderna", di grande coraggio, capace di ergersi al di sopra delle meschinità e delle grettezze umane, al di sopra di quel silenzio omertoso e passivo che rende schiave molte donne del suo tempo, che spesso sono vittime sacrificali di uomini violenti dentro le mura domestiche. Annamaria conosce troppo presto il dolore che le logora l'anima e che finisce per acuire la sua "sensibilità" fino all'estremo, ma non distrugge la sua intelligenza e il suo attaccamento alla vita. Annamaria diventa un membro della famiglia Passanisi, la più prestigiosa tra le famiglie mafiose della Catania degli anni '50. Inevitabilmente Annamaria, come molti della sua famiglia, diventa "vittima" e allo stesso tempo "carnefice" del mondo occulto della Mafia che muove le sottili fila della vita. Presto la sua coscienza si sporcherà del sangue di vite innocenti. Sarà la nipote Mirea, così uguale a lei, ma così pura e così lontana da quel "mondo" che ha profanato la vita dei più deboli, che riuscirà a lavare le sue "colpe" e a dare un lieto fine ad una famiglia distrutta dall'odio e soprattutto da un'incontrollabile sete di potere. Sarà lei che riuscirà a estirpare il "Male" squarciando "i silenzi", quei silenzi che secondo Annamaria "hanno echi che stordiranno per sempre".
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