Il mondo ha toccato il fondo
Denunce e consigli percorrono con fervore ogni verso di questa raccolta. Denunce di un mondo che ormai sta scivolando nell'abisso, corrotto e dominato dalla violenza; consigli di seguire principi veri, genuini, guidati dalla fede e dall'altruismo. Antonio Cucinotta non vuole solo rimproverare, ma invitare ad aprire gli occhi e affrontare una situazione reale, quella di un mondo che ha ormai completamente perso i propri valori, che non ha più punti di riferimento, generando così miseria, violenza e sbando. Particolarmente toccante e vera la poesia "Usura": descrizione lucida e sentita dei sentimenti di chi è vittima di persone senza scrupoli, che approfittano della debolezza e fragilità altrui senza il minimo rimorso. Monito invece la lirica "La corsa", nella quale l'autore cerca di mettere in guardia sui rischi che stupidamente si corrono quando si vuole stare a tutti i costi al centro dell'attenzione ed emulare chi alcune cose le fa per mestiere. Ma la fede arriva sempre in soccorso e ogni nota poetica di Antonio Cucinotta vuole sottolineare questo, l'importanza e la necessità della fede, unico faro di luce in un mondo ormai avvolto dalle tenebre, essenziale per non perdere la speranza, per riconquistare la serenità. Ma anche sentimenti di rabbia e rancore sfociano inarrestabili dalle liriche di Cucinotta, figli del disprezzo nei confronti delle ingiustizie e di coloro che vivono nel male; sentimenti nei quali istintivamente ci si può facilmente riconoscere.
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