La settima notte del pescatore in frac

La settima notte del pescatore in frac

La sensazione del tempo. Ho sempre odiato le clessidre. Milioni di granelli pronti a partire, ammucchiati e diligenti attendono la loro ora, un giro su se stessa e la clessidra parte, immota, calma, incessante. Un imbuto dove tutto sembra passare fin troppo preciso, fin troppo veloce. Quella strozzatura di vetro è orrenda, costringe ogni cosa nelle sue spire, catapulta l'attimo prima nel giorno dopo. La vorrei rompere, per stringere tutta quella sabbia tra le dita della mia mano, per poter decidere quali e quanti granelli far passare. Sento il caldo della rena, quel tepore che attraversava ogni riga, ogni segreta fessura del mio palmo. L'inizio di tutto, la comprensione primordiale del tempo. Quando la sabbia del mare scorrendo tra le dita illumina lo sguardo tutto si fa più chiaro, meno sfumato.
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