Cellule. Quando le parole finiscono
Siamo a Roma, nell'inoltrata primavera di un indefinito anno del nostro presente. Sopra la grande cupola della basilica di San Pietro in Vaticano appare un essere mai visto e pressoché indecifrabile, con fattezze alate che sembrano oscillare fra l'umano e l'alieno. La suspense data dall'improvvisa comparsa di quest'entità dalle fattezze semiumane che, provvista di grandi ali, vola, mette in allarme la città in una convulsa ricerca di nozione ed origine, da riferirsi ad un accadimento tanto insolito quanto misterioso. Ma i suoi abitanti sono così presi dalle esigenze del "proprio mondo" e dai ritmi di vita sempre più serrati verso i quali doversi adeguare che, probabilmente, hanno appena il tempo di acquisirne, a loro volta, piena consapevolezza; sebbene l'ombra del dubbio inizi ad affacciarsi con inquietante veemenza sul loro modo di guardarsi attorno. Sarà solo una forma di meccanismo riflesso a far scattare nella mente degli undici personaggi individuati, e coinvolti in ciascuna delle storie cronologicamente narrate, un senso di ragionata cognizione e disperata impotenza. Un libro sull'apparizione più drastica ed enigmatica di tutti i tempi: la coscienza.
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