Chiaroscuri di un'adolescenza
Ancora bambino, Gregorio subisce gli abusi di un amico poco più grande. Sembra un giuoco ma, piano piano, quello che sembrava un giuoco, sia pure sgradevole, si trasforma in senso di colpa: il "tarlo" della "diversità" comincia a farsi strada nel suo cervello. Col tempo Gregorio diventa preda della paura e si chiude sempre più in se stesso. Che fare, allora? L'unica soluzione è difendersi attraverso un mutismo ostinato. Gregorio non si apre, non parla, non confessa il dolore che lo consuma, non getta luce sull'oscurità che lo avvolge e gli nega la vita. Ormai adolescente, consapevole della sua "diversità" e della difficoltà di superarla, comincia ad accettarla, a farsene una ragione, a considerare il "tarlo" che lo divora parte di sé. Fino a quando?
Momentaneamente non ordinabile