Sotto le stelle di un film
"La casa delle finestre che ridono" a "Una gita scolastica", da "Regalo di Natale" a "Il cuore altrove" Pupi Avati ha saputo raccontare come pochi altri i sogni, le paure e gli innamoramenti di generazioni di italiani, dal primo all'ultimo Novecento, fino al Duemila. Senza rinunciare a incursioni nella storia del Medioevo, nel favolistico, nel surreale. Ma chi è davvero Pupi Avati, tra horror e nostalgia, crudeltà e tenerezza, regista sempre sorprendente, spiazzante, politicamente scorretto? Questo libro è un'autobiografia raccontata senza pudori e senza ipocrisie, che parte dai ricordi di infanzia (il bisnonno americano, i bombardamenti su Bologna visti da Sasso Marconi, i primi soldi rubati alla mamma), attraversa gli amori e le passioni della giovinezza (le belle ragazze, la banda di jazz, la voglia di uccidere Lucio Dalla perché suonava troppo bene il clarinetto) fino all'avventura del cinema, dalle prime pellicole fallimentari alla fama e agli alterni successi. Attrici fascinose e attori alter ego risorti da carriere sfortunate, storie di amore e tradimento, in bilico fra dramma e commedia, la vita rispecchiata nello schermo: Avati mette a nudo fede e peccati, incubi e desideri della sua storia di provinciale curioso delle storie del mondo. Una "confessione" che è come un romanzo. Con la testimonianza del fratello produttore, Antonio Avati.
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