Non conosco mondo migliore. Testo tedesco a fronte
In questo libro postumo di Ingeborg Bachmann, rivivono tutte le tensioni migliori e più feconde della sua poetica, e si combinano in una sorta di viaggio disperatamente lirico che ci proietta ai confini della sua e della nostra esistenza. I versi, tesi verso la ricerca di una forma definitiva che forse non possono ottenere, si raggomitolano intorno a temi ripetuti in maniera ossessiva: la morte, il dolore dell'essere creato, il lutto per la poesia perduta, la critica ai mali della modernità; frammenti di un discorso filosofico prendono forma progressivamente a partire dagli oggetti di più prosaica quotidianità, come il caffè, le sigarette, il fiammifero, il letto... Un vero e proprio laboratorio di poesia, all'interno del quale il lettore si muove dapprima spaesato, poi sempre più consapevole, riconoscendo il suo stesso disorientamento in quello, disperato, della Bachmann.