Il matrimonio d'amore ha fallito?
L'istituzione del matrimonio d'amore nella seconda metà del Novecento ha avuto l'intento, sicuramente nobile e importante, di ristabilire l'uguaglianza tra gli sposi, dare maggiore (e giusta) importanza al sentimento rispetto all'obbligo e creare relazioni che durassero più a lungo. Eppure il quadro attuale della vita di coppia è desolante: da una quarantina d'anni a questa parte la nuzialità è in declino, il numero dei divorzi in continuo aumento, il celibato sempre più diffuso, così come le famiglie monogenitoriali. Quindi, in buona sostanza, si può affermare che il matrimonio d'amore ha fallito il suo scopo: non c'è più alcuna necessità di sposarsi, ormai, per vivere insieme o per avere dei figli. "Cosa diremmo di un esercito che perde la metà delle sue truppe e fatica a reclutare nuovi soldati? Che è semplicemente alla deriva" afferma Bruckner. Da qui nasce la proposta, provocatoria e politicamente scorretta, di tornare al matrimonio d'interesse, o per lo meno di seguire la ragione per consolidare i sentimenti, fragili e destinati a spegnersi, assicurandone la durata nel tempo. Siamo proprio sicuri che, in quest'ottica, il matrimonio d'interesse sia così sbagliato?
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