La storia di Chicago May
Sola, con i capelli ramati, la bellezza consapevole e i risparmi di una vita rubati ai genitori, la diciannovenne irlandese May Duignan si imbarca una notte del 1890 per iniziare una nuova vita negli Stati Uniti. May è diversa dalle tante conterranee che in quegli anni cercano fortuna in America. È figlia di contadini, ma indossa un abito elegante e un paio di stivaletti nuovi; in tasca ha un biglietto di classe cabina, un privilegio che pochi possono permettersi. Ed è una fuggiasca, non una semplice emigrante. Una fuggiasca che di là dall'Oceano, dal Nebraska a Chicago, da New York a Detroit, è destinata a vivere una vita da outsider: May indossa di volta in volta i panni della ladra e della ballerina, della truffatrice e della prostituta. La leggendaria 'regina dei bassifondi' si lega al famigerato bandito Eddie Guerin: conosce l'omicidio, lo splendore dei diamanti e la miseria più nera. Viaggia in America e in Europa. Balla sorretta da braccia aristocratiche a Rio e langue per anni nelle prigioni francesi. A raccontare la sua storia, a un secolo di distanza, è un'altra irlandese, Nuala O'Faolain. Scrittrice e memorialista di successo, la O'Faolain scopre che, come lei, anche May ha pubblicato un'autobiografia e, mossa "più dall'istinto che dalla ragione", decide di seguirne le tracce. Ed ecco allora un dialogo a distanza tra due donne che condividono più di quanto si possa immaginare, attraverso il quale si dipana la storia di una figura straordinaria, un personaggio romanzesco con cui l'appassionata autrice instaura un rapporto molto stretto, di simpatia e di presa di distanza, di compassione e di immedesimazione.