Da un luogo alto. Su Leopardi e il leopardismo

Da un luogo alto. Su Leopardi e il leopardismo

Il poeta lirico nel momento dell'ispirazione, così come il filosofo all'apice della sua riflessione, "guarda le cose come da un luogo alto e superiore a quello in che la mente degli uomini suole ordinariamente consistere", si legge nello "Zibaldone". E l'opera leopardiana appare tutt'oggi il frutto di uno sguardo dall'alto, di un'insuperata lungimiranza poetica e filosofica. Questo libro risale all'origine del pensiero poetante leopardiano analizzando l'intrinseco rapporto tra poesia e ispirazione, essenziale per comprendere sia le riflessioni di Leopardi sul teatro antico, sia il significato autentico del titolo "Operette morali". Il libro si sofferma inoltre sul diarismo esistenziale dello "Zibaldone"; sull'immagine dell'Italia nei "Paralipomeni"; sulle sorprendenti (e trascurate) analogie tra Emerson e Leopardi; e su due autori decisivi, benché in parte rimossi, del nostro Novecento - Papini e Rensi -, che dimostrarono una precoce attenzione verso Leopardi non solo come poeta, ma anche come pensatore.
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