Tutto è uno. Ellam onru. Testo indiano anonimo del XIX secolo. Insegnamento dell'Advaita Vadanta

Tutto è uno. Ellam onru. Testo indiano anonimo del XIX secolo. Insegnamento dell'Advaita Vadanta

"Il benessere che deriva dalla conoscenza che "Tutto è Uno" non può essere ottenuto per mezzo di una conoscenza frammentaria che separa le cose e gli esseri. Colui che pensa: io sono separato, tu sei separato, egli è separato, si comporta in un certo modo verso se stesso e in maniera diversa verso gli altri. Al contrario, una persona che guarda a se stessa alla stessa maniera in cui guarda gli altri, e gli altri come guarda se stessa, non potrà che essere onesta e giusta". Queste esortazioni incisive e chiare alla luce dei problemi che il mondo contemporaneo sta attraversando, sono state invece scritte da un anonimo indiano nel 1800. La loro fortuna si deve a Sri Ramana Maharsi, il grande saggio indù che visse negli stessi anni di Gandhi e che consigliava "Tutto è Uno" come uno degli strumenti migliori per raggiungere la salvezza e la liberazione. Il testo è una sintesi dell'Advaita Vedanta, il Non Dualismo, la conoscenza esperienziale che costruisce il cuore dell'induismo. Che ci sia davvero, in questa visione pur così antica, qualcosa di profondamente moderno? Qualcosa che sa rispondere al vuoto spirituale creato dalla corsa moderna verso materialismo e individualismo?
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