Coscienza e vita. Saggi fenomenologici (1927-1940)
Karl Duncker è una delle figure più brillanti della seconda generazione del gestaltismo berlinese. I saggi qui presentati sono un esempio pregnante del continuo raccordo tra analisi concettuale e osservazione fenomenologica. Attraverso un'indagine saldamente ancorata all'idea di una "natura sovrana del fenomeno", Duncker si confronta col fiscalismo di Rudolph Carnap, col problema della coscienza e del solipsismo, con questioni gnoseologicamente cruciali come le illusioni, lo statuto delle immagini mentali, i confini spaziali e temporali, il sogno. Le riflessioni di Duncker investono la concretezza del fare umano, il relativismo etico, il tema del piacere e del desiderio, il complesso intreccio di emozione e cognizione. Il saggio introduttivo di Fiorenza Toccafondi ripercorre i tratti salienti di un periodo storicamente tragico e culturalmente intenso mentre la traduzione ha potuto avvalersi anche di materiali recentemente rinvenuti nell'archivio di stato di Berlino (l'inedito Per la critica della concezione materialistica della storia e l'originale tedesco di un saggio pubblicato nel 1947 su "Philosophy and Phenomenological Research" in traduzione inglese).
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