Il pendolo della felicità
Facendo leva sul potere evocativo di una tenera storia d'amore d'altri tempi, il filo sottile della memoria corre sopra i tetti della città universitaria e ricollega padri e figli in un impietoso confronto generazionale fra i sogni e le speranze dei mitici anni '70 e la dura realtà dei giorni nostri. A distanza di quarant'anni, nulla sembra infatti aver scalfito il fascino e la bellezza di una città, Perugia, che della realtà studentesca porta, da sempre, i tratti più significativi della sua identità. Con grande cruccio del prof. Conti, angosciato dalle giornaliere incongruenze del suo ruolo di Preside, i mutamenti della Società hanno invece di fatto minato alle fondamenta l'importanza dell'educazione dei giovani e ridimensionato pesantemente la forza innovativa del loro inserimento nella Società. All'urlo inascoltato che, nel libro, è descritto con efficaci racconti di quotidiana vita scolastica e che si perde inesorabilmente in una generalizzata fuga dalla realtà, fa da mirabile contraltare il grido di gioia di Francesco e Martina, i protagonisti del romanzo.
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