Una mamma da URL
Cosa fa una donna quando ha un marito che si trasforma improvvisamente in talebano dell'ecologia, una figlia adolescente che la giudica, un bambino pestifero e un cane pazzo? Per salvarsi deve sfogarsi in rete, diventare una mamma blogger e inventarsi un URL, un bell'indirizzo web. Anche perché la realtà può essere ancora più dura se si abita in un quartiere dove le strade hanno assurdi nomi di fiori e le persone che ci vivono fingono di essere ricche, felici e realizzate. E dove il passatempo preferito è abbronzarsi attorno alla piscina del golf club spettegolando e confrontando patrimoni e cellulite. Meglio rifugiarsi nell'universo parallelo dei blog. Ma attenzione! C'è il rischio di diventare in fretta "tossici della rete", e di andare in crisi di astinenza se cade la connessione. Ma ne vale la pena: protetti da un nickname si può scrivere quello che si vuole e togliersi la soddisfazione di sparare a zero su tutti, coniuge e prole compresi, senza però prendersi troppo sul serio. L'ironia è, insomma, l'unica arma per non soccombere alle "gioie" della famiglia, sia nel mondo reale che in quello virtuale.