Ex Italia. Viaggio nel paese che non sa più chi è
Nel maggio del 2008, Giampaolo Visetti si è messo in viaggio attraverso l'Italia. Per un anno ha percorso le regioni del Paese, preferibilmente sostando nei borghi e nelle città considerati marginali. L'obiettivo iniziale, scoprire le ragioni e le conseguenze nazionali della recessione mondiale, è presto cambiato. Guardando il territorio e discorrendo con le persone, è risultato chiaro che in questo tempo la crisi italiana non è causata dall'implosione di un modello capitalista. Siamo al cospetto di un mutamento più profondo: una trasfigurazione della società, innescata dall'esaurimento di una condivisa e riconosciuta cultura collettiva. Il viaggio in Italia si è così allargato fino ad assumere il profilo di un'inchiesta su un popolo che non è più se stesso e su una nazione che non sa più chi è. È affiorato il racconto di un'ex civiltà: una Italia, irriconoscibile e periferica, composta di reduci del Novecento incapaci di compiere il passaggio secolare verso la successione di se stessi. Gli italiani non si limitano a non essere più quelli che erano: non sono, prima di tutto, nelle condizioni di diventare ciò che dovrebbero essere per esprimere un carattere contemporaneo. Per questo un popolo ospitale, allegro, pronto all'approfondimento della conoscenza e aperto al confronto con gli altri, è oggi prigioniero della paura e di un montante odio verso qualsiasi esperienza travalichi l'interesse personale.