Rose e cenere

Rose e cenere

Eustace Chisholm ha trent'anni e un matrimonio fallito alle spalle. Vorrebbe essere un artista della parola e per diventarlo sta scrivendo un lungo poema narrativo che scarabocchia sui ritagli di giornale. Il nutrimento della sua arte sono le vite degli altri. Il suo appartamento è sempre pieno di sbandati, scarti di una società che sta andando verso la catastrofe. Siamo alla metà degli anni Trenta, a Chicago, e insieme ai drammi della crisi economica, della grande depressione, già si avvertono i miasmi della guerra incombente. Ma il vero centro della narrazione, il cuore che fa battere tutto l'organismo romanzesco è l'amore: omosessuale, eterosessuale, l'amore che esiste anche nei rapporti di amicizia. I personaggi che ruotano attorno a Eustace - la sua ex moglie Carla, il giovane e bellissimo Amos, il rude Daniel Haws, la pittrice Maureen O'Dell, il milionario Reuben Masterson - sono tutti alla ricerca dell'amore, di quella volontà di amare e di essere amati che renderebbe le loro vite, altrimenti inutili, degne di essere vissute. Ma il destino - o forse loro stessi, con il loro accanimento a voler essere infelici - ha deciso diversamente. In un crescendo di tragedia, in un parossismo di violenza, fisica e psicologica, i loro sogni e le loro vite si sgretoleranno, anche se tutti, forse troppo tardi per rimediare, avranno compreso molto di loro stessi: che la vita che inseguivano non era quella che avrebbero davvero voluto vivere, che l'amore che volevano non era dove lo avevano cercato.
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