Per prendersi una vita
La storia che ho voluto raccontare, lo dico subito, è una storia crudele. Per festeggiare il superamento dell'esame di maturità, quattro ragazzi, quattro compagni di scuola di un liceo di provincia, affrontano un epico viaggio in auto attraverso l'Europa. Il pretesto per partire è fornito dal concerto londinese di uno dei loro miti, Joe Strummer, l'ex leader dei Clash. Ma i tempi sono cambiati, il punk e il post-punk sono svaniti, la cultura hip-hop ha cominciato a raccontare al mondo la rabbia dei ghetti americani, Joe Strummer sta affrontando una nuova vita artistica con un progetto solista, e i quattro amici si trovano all'improvviso, in anticipo sulle previsioni, a dover compiere una scelta terribile, una scelta da cui dipende la possibilità di avere un futuro. Vent'anni dopo, tre di quei ragazzi sono diventati adulti, si sono fatti una famiglia e una posizione, ma sentono il bisogno di "ritornare" sull'evento drammatico, sul cruento rito di passaggio che ha sancito la fine della loro giovinezza. Andranno a fare visita all'unico del gruppo rimasto, in un modo estremo, lo stesso di allora.