Un semplice caso crudele
Oskar è un fisico di successo al Cern di Ginevra, Sebastian, suo vecchio compagno di studi, un modesto ricercatore dell'Università di Friburgo. Durante una cena, fra i due scienziati scoppia una lite. Poco tempo prima un uomo accusato di omicidio si è difeso sostenendo di essere originario di un universo parallelo dove la sua vittima è ancora in vita, affermando di avere commesso il crimine solo per dimostrare la celebre "interpretazione a molti mondi". Oskar rimprovera all'amico di avere avallato in pubblico questa discussa teoria della fisica quantistica, un atteggiamento non solo esecrabile, ma anche pericoloso da un punto di vista etico, e sfida Sebastian a un dibattito televisivo sull'argomento: che cos'è la realtà? È unica? Esiste al di fuori della nostra percezione? Passa qualche giorno e Sebastian sta portando il figlio Liam a un campo scout in Austria. Uscendo dai bagni di una stazione di servizio dove ha fatto sosta, scopre che la sua macchina, con il bambino dentro, non c'è più. Prima di dare l'allarme riceve una telefonata: se vuole rivedere il figlio dovrà uccidere Dabbeling, un medico anestesista implicato in uno scandalo farmaceutico. Sebastian compie l'omicidio, quindi, disperato, denuncia la sparizione del figlio. Scoprirà con sgomento che Liam è arrivato al campo scout senza alcun problema. A fare luce sulle due vicende, che appaiono subito collegate, viene chiamato il commissario Schilf, un genio della criminologia affetto da tumore al cervello.