Nostre ore felici (Le)
Dopo aver tentato il suicidio per tre volte, Mun Yujong, giovane professoressa universitaria, accetta l'invito della zia, Suor Monica, di accompagnarla nelle visite a un detenuto rinchiuso nel braccio della morte, sperando che questo incontro possa in qualche modo spingerla a vivere. L'uomo, Chong Yunsu, ha alle spalle un'infanzia tormentata: dopo il suicidio del padre e l'abbandono della madre, cresce in un orfanotrofio e poi per la strada, fino a quando, coinvolto nell'omicidio di tre donne, viene condannato. E attraverso un piccolo taccuino che tiene in cella che conosciamo il suo passato: ricordi di una voce dapprima sconosciuta che a poco a poco assume il volto dell'uomo in cui Mun Yujong si perderà. Anche lei, pur provenendo da un famiglia agiata, è prigioniera di eventi traumatici mai superati. Con grande scetticismo, accetterà di incontrarlo ogni giovedì dalle 10 alle 13, per un mese: diventeranno le loro ore felici. Uno davanti all'altra, ed entrambi di fronte alla morte, le loro anime si apriranno lenendo ferite profonde e scoprendo quell'intimità e quella comprensione che la vita non ha concesso loro. Solo così Mun Yujong ritroverà una motivazione per vivere, riconciliandosi con quella rigida educazione cristiana cui si era ribellata con tutta se stessa; solo così riconoscerà la forza dell'amore e del perdono, abbracciando la colpa di Chong Yunsu, altrimenti destinata a non trovare mai pace.