Storia della pornografia
Il funerale di Cedo Kralj, affascinante e misterioso avventuriero soprannominato "Delon", è la triste occasione per alcuni vecchi amici di ritrovarsi nei luoghi dell'infanzia, e per Stanislav Ivancic, voce narrante del romanzo, di aprire la porta dei ricordi su un mondo che si sta disfacendo: quello della Jugoslavia e della sua generazione, la "generazione inutile", nata subito dopo la seconda guerra mondiale e cresciuta fra gli entusiasmi di un progresso che pareva inarrestabile. A fare da filo conduttore al racconto è un libro nel libro, il saggio pseudoscientifico "Storia della pornografia", in cui Miki Grabar, l'outsider del gruppo, ha raccolto le proprie considerazioni su quello che per lui è sempre stato un angolo privilegiato dal quale osservare l'umanità. Un testo spesso farraginoso e caotico, che Stanislav chiosa però con ironia e da cui pesca le immagini del passato: dal primo live show con protagonisti la maestra e il suo baffuto amante, alle esilaranti classificazioni dei film porno, fino alla descrizione del passaggio dalla pornografia clandestina ma "sociale", fatta di pellicole e proiettori, a quella stanca, svogliata, "di massa", delle videocassette guardate in solitudine sul divano di casa.
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