Come una sorella
Bongsoon, timida ragazza di campagna non istruita, viene accolta da una famiglia borghese e preposta alle mansioni più umili e servili. Siamo nella Corea degli anni Sessanta, nel periodo del boom economico; la dolorosa guerra civile che ha lacerato il Paese è finita da poco lasciando il passo a una nuova prosperità che rende ancor più profondo il divario tra ricchi e poveri. Il romanzo segue la parabola di Bongsoon attraverso la voce di Jjang, figlia della famiglia per cui lavora: bambina precoce di cinque anni, ella si affeziona molto alla giovane fantesca crescendo accanto a lei quasi in simbiosi. Mentre la piccola Jjang, mossa da una forte voglia di conoscere, furtivamente si appropria di tutte le notizie che riesce a carpire a Bongsoon e alla sua amica Mija, la giovane donna intraprende solitaria il suo cammino: estremamente incuriosita dalla vita, ricercherà l'amore che le manca, trovandosi però coinvolta in una relazione sfortunata che culminerà con una fuga da casa, percosse brutali, un aborto e un ritorno carico di delusione. Alla fine Bongsoon si allontana dall'occhio di Jjang che la vede andare alla deriva: una donna sola, già privata di ogni affetto e costretta a un duro lavoro che, perduta anche la propria innocenza, scenderà uno ad uno i gradini dell'abiezione.
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