Ora delle vipere (L')
Sotto l'abbagliante luce d'agosto del 1937, Benito Mussolini sbarca per una visita politica in una bianca città di mare siciliana. La città ferve in preparativi: saggi ginnici e parate militari s'intrecciano nel romanzo ai micidiali eventi della storia d'Italia: la campagna d'Eritrea, la guerra civile in Spagna, la dichiarazione di guerra, gli sfollamenti, i disastri della fame e dei bombardamenti fino al 1943 quando gli Alleati sbarcano in Sicilia. I protagonisti, quasi tutti commercianti con bottega nella piazza principale, apprendono della visita dal giornale, reagendo, ognuno, in base alla propria sensibilità politica. Il Panniere, un vecchio socialista, per sottrarsi ad omaggiare il Duce, si rifugia in campagna, da Tura, un'anarchica clandestina, dalla cui masseria, il giorno dopo, assiste, suo malgrado a uno storico bagno in mare del Duce e del suo numeroso seguito. Nella drogheria del padre, il bambino Nino conosce molti personaggi ed è testimone di avvenimenti più grandi di lui, come una brutale staffilata che un federale fa cadere dall'alto del suo cavallo sul viso di un poveretto, sfigurandolo. Per sfuggire ai bombardamenti che si fanno sempre più frequenti, Nino e la sua famiglia sfollano in un villaggio contadino. Per il bambino è una festa, anche quando, più tardi, assisterà all'avanzata dei carri armati inglesi shermann e vedrà le macchie di sangue di soldati italiani impegnati in un'inutile quanto mortale resistenza.
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