Memoria amputata. Madri Naja e Zie Roz. Canto-romanzo (La)
All'incrocio tra poesia, saggio, autobiografia e racconto storico, questo libro intreccia il destino del popolo africano a quello della protagonista Halla Njockè, una donna di ottantacinque anni che, dopo essersi affermata come cantante e artista, decide di immergersi nel suo violento passato. Lo fa scrivendo la biografia della zia Roz, un atto che diviene ad un tempo riscoperta dei legami femminili familiari e risveglio di silenzi e cancellazioni dentro di sé. La sua memoria è stata come amputata: dopo essere stata vittima della faida fra i genitori, protrattasi anche in tribunale, il padre, che si vanta di essere un Los - secondo lo schema del vudù, un essere di straordinaria potenza spirituale - la strappa alla famiglia della moglie e la porta a vivere con sé. L'innocenza infantile non salva Halla dallo stupro che le infligge l'uomo, e la sua precoce bellezza fa di lei un conteso oggetto di compravendita. E questo il contesto in cui la giovane matura la sua consapevolezza femminile e umana, tra violenze e misfatti, amori e delusioni, che la portano ad affermare la propria capacità di resistere e imporsi agli altri, creandosi una vita su misura. L'oblio è il prezzo da pagare, un oblio da cui la sua memoria cerca di riemergere in queste pagine, elevandosi al tempo stesso a canto e celebrazione di tutte le donne africane che come lei hanno taciuto.
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