Nonostante Sanremo. 1958-2008: arte e canzone al festival
Da cinquant'anni il Festival di Sanremo, manifestazione nazional-popolare per eccellenza, inchioda l'Italia alla TV e arriccia nasi intellettuali. La sua è una storia di pregiudizi e contro-pregiudizi, di lustrini esibiti e malcelati veleni. Musica per i nostri occhi, carrozzone mediatico a presa immediata. Eppure, in un modo o nell'altro, "dalla città dei fiori" è passata la gran parte degli artisti eletti ad alfieri della musica d'autore, quella comunemente messa in contrapposizione al Festival. Perché se la canzone è tanti generi con relative varianti e possiede in sé la possibilità di trasformarsi in arte, di scolpirsi nella memoria o svanire come una brutta barzelletta, non conta molto il palco che vorrà o potrà utilizzare. Gli autori ci raccontano, rifacendosi alla storia, come anche Sanremo sia servito, con la sua straordinaria visibilità, a lanciare o consolidare talenti e come molti insospettabili della nostra canzone "colta", pur non esibendosi, vi abbiano preso parte. Per arrivare alla consapevolezza che solo con un'attenta analisi di sessant'anni di Festival si può avere una storia della canzone italiana libera da schematismi e pregiudizi. Il volume è arricchito da una postfazione di Peppino Ortoleva.