Fatti come una pera
I racconti di "Fatti come una pera" si leggono come un romanzo: un trentenne tossicodipendente che proviene da una famiglia piccolo borghese vive la sua vita nella continua ricerca di eroina. Come una specie di Welsh romano, si muove nella Capitale orientandosi sulla base di una cartina in cui i punti di spaccio sono gli unici punti cardinali possibili. Anche se è la droga a muovere le sue azioni, di fondo c'è l'estrema solitudine di chi, alla fine di tutto, ha messo in conto anche la morte. Nei racconti di Fabrizio G. di Vasco c'è una Roma notturna inedita, lontana da quella dei lucchetti appesi ai lampioni. Qui la gioventù ha risvolti crudi e i piaceri sono ridotti all'osso. Una scrittura della vita in cui non c'è spazio per nessuno stereotipo.