La grande bugia
In questo saggio scomodo, documentato e duro, Pansa rimette in discussione il mito resistenziale e il ruolo giocato dai comunisti nel costruirlo. E replica a chi rifiuta qualsiasi forma di ripensamento o di autocritica. Il ritratto reticente, incompleto, spesso falso della nostra guerra civile, delineato e protetto per sessant'anni dalle sinistre italiane, è quel che definisce la "grande bugia". Uno scudo dietro cui si sono nascosti tanti di coloro che hanno cercato di screditare il suo lavoro: politici, giornalisti, baronetti universitari, furbetti del quartierino storiografico, antifascisti autoritari, capi del reducismo partigiano. Tutti citati qui con nome e cognome e descritti nella loro sterile faziosità. Un libro appassionante, di battaglia politica e civile, percorso da una cattiveria allegra che a tratti, e giustamente, assume toni al vetriolo.
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