La ragazza dei passi perduti
Prima trovano lei, Jolanda: il suo cadavere, con vicino una pistola, giace in un prato della periferia di Roma. Ventidue anni, bella di una bellezza sensuale, appetitosa, ragazza di borgata decisa ad affrancarsi dalla sua condizione e disposta a usare qualunque mezzo pur di farcela. Aveva coltivato da vicino molte relazioni importanti, ma negli ultimi tempi lavorava per un'impresa di pulizie a Montecitorio. Suicidio, dicono gli inquirenti. Come di suicidio si parla quando nei sotterranei della Camera viene trovato morto, con una pallottola nel petto, Massimo Bianchi, uno dei commessi. Strana coincidenza: da un po' era fidanzato proprio con Jolanda. E al sostituto procuratore Ragusa la faccenda comincia a insinuare più di un sospetto: c'è qualcosa che non torna, nella brutta fine di quei due poveretti. Scrupoloso e integerrimo sul piano professionale, Ragusa cela invece nel privato qualche debolezza, in primis un'irresistibile attrazione per l'alcol, il che talvolta nuoce alla sua lucidità, causandogli non pochi problemi... Tuttavia, è perfettamente padrone di sé nel seguire l'istinto riguardo ai casi in questione e nell'imboccare una pista molto delicata, che via via si allarga fino a scoperchiare uno scandalo in cui sono coinvolti ambienti politici di alto livello.
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