Cento anni di riso. Storia della risicoltura nel maceratese
La risicoltura poteva essere uno dei modi per sollevare le misere sorti dei coloni marchigiani di età moderna, strettamente ancorati alle dinamiche della mezzadria. Nel Nord-Italia la coltivazione del riso divenne uno strumento di sviluppo del mondo agricolo, il quale affrancò migliaia di persone fornendo una nuova modalità di lavoro: il salario. Masse di donne si spostarono da un luogo ad un altro nel Nord, lavorando per le aziende risicole e mettendo da parte dei risparmi da utilizzare in seguito per realizzare nuovi e piccoli progetti, o meglio, sogni. Al contrario i contadini del maceratese rimasero in condizioni di sottosviluppo fino al termine del secondo conflitto mondiale, quando la nascita dell'industria nazionale e dell'artigianato specialistico locale spinsero i contadini, non a riqualificare il proprio mestiere e la terra, ma ad abbandonarla, dando origine a un vero e proprio spaesamento del mondo agricolo. La storia della risicoltura nel maceratese ci insegna che, se sapessimo superare pregiudizi e interessi personali, il legame tra la terra e la creatività umana potrebbe ancora oggi essere un volano per nuovi mercati e per assaporare gusti mai passati.
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