Dialogo tra C. B. e una giovane artista dell'Accademia di Brera
Un racconto breve redatto in forma di diario intimo, in cui l'autore descrive l'incontro in treno, tra C. B. critico e intenditore d'arte, e una giovane artista dell'Accademia di Brera. Se per il critico d'arte si tratta di uno dei tanti viaggi con origine e destinazione certa, per la giovane artista si tratta invece di un viaggio del tutto anomalo, lontano dal concetto abituale di viaggio: un viaggio senza inizio né fine, mai definito nella sua destinazione, un viaggio di cui ella conosce e riconosce solo un'origine: la sua. L'incontro genera nei due protagonisti del racconto qualcosa che si deposita nei più irraggiungibili recessi dello spirito e della memoria. Il breve e intenso intrattenimento con l'intimità, dà luogo a un dialogo profondo in virtù del quale il protagonista vive una dolorosa incrinatura del cuore e scopre la duplicità della sua anima.
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