Chi c'è nel tuo piatto? Tutta la verità su quello che mangi
Quando si compra il cibo, lo si cucina e lo si mangia, pochi pensano di mettere in atto una vera e propria scelta morale, che riguarda anche la vita del pianeta. Se, per esempio, ci si riempie il piatto di carne (mammiferi, uccelli e pesci d'allevamento) o di un qualsiasi derivato animale (latte, formaggio, uova), in realtà si sta anche decidendo che il 30 per cento della superficie terrestre venga impiegata direttamente o indirettamente per il bestiame, che per l'intero ciclo si emettano più gas serra del sistema mondiale dei trasporti, oppure che si consumino cinquantamila litri d'acqua per ottenere mezzo chilo di carne. Perché queste sono le decisioni coinvolte nel processo che porta la bistecca sul tavolo. Niente di meno. Per aprire gli occhi dei lettori Jeffrey Moussaieff Masson - di formazione psicoanalitica classica ma anche studioso di emotività animale - assesta un salutare schiaffo da maestro zen: "conosciamo le conseguenze dell'allevamento intensivo? Abbiamo mai pensato all'impatto sul clima, sulla deforestazione, sull'inquinamento? O ancora, come possiamo credere che mangiare animali, dopo averne torturato i corpi, possa favorire il nostro benessere?" La risposta di Masson è l'uovo di Colombo: solo negando la realtà di "chi" c'è dall'altro lato della forchetta è possibile rimanere carnivori, tanto più che dal punto di vista evolutivo rispetto agli altri predatori l'uomo ha una dotazione a dir poco inadatta, dalla dentatura al metabolismo.