Il castello di carta. Guida letteraria di Salerno e della sua provincia
Da Sàndor Màrai, il grande scrittore ungherese che visse in quasi totale anonimato in un palazzo della zona orientale della città, al premio Nobel Salvatore Quasimodo, che fu colto da malore in Costiera Amalfitana. Dalla storia-leggenda dell'approdo di Ernest Hemingway ad Acciaroli, al novelliere Masuccio Salernitano, dal poeta Torquato Tasso che visse in città la sua fanciullezza all'americano-ravellese Gore Vidal: Salerno e l'intero salernitano sono al centro di vissuti, soggiorni, toccate e fughe di figure letterarie celebri ma anche poco conosciute, spesso dimenticate o tuttalpiù ricordate soltanto nel rettangolo d'una targa toponomastica. Dalla A alla Z, gli autori di tutte le epoche sono presentati attraverso brevi racconti-medaglioni, tesi a coglierne il profilo essenziale e soprattutto l'intreccio con i luoghi del territorio. Viene così offerto al lettore, in un unico volume, un'antologia di testi, aneddoti e curiosità su una parte quanto mai estesa di quella che gli antichi chiamavano "Campania Felix". Con questo libro, Paolo Romano colma una lacuna e dà vita alla prima guida letteraria di Salerno e della sua provincia, una sorta di summa letteraria, un "Castello di carta", per usare la metafora del titolo, un presidio culturale a difesa della memoria e delle radici che la scrittura ha costruito nel solco dei secoli. Presentazione di Gennaro Sangiuliano.
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