La nuova evangelizzazione. (Ca, 5)
Tra odio di classe e scomunica, tra preti operai e pastorale sociale del lavoro, nasce una nuova evangelizzazione per una particolare sperimentazione sul campo dove da un lato "un piccolissimo numero di straricchi hanno imposto all'infinita moltitudine dei proletari un giogo poco men che servile (RN, 2)" e dall'altro "l'accumularsi di una dispotica padronanza dell'economia in mano di pochi in qualche modo distributori del sangue di cui vive l'organismo sicché nessuno contro la toro volontà potrebbe nemmeno respirare (Qa, 105.106)". Al centro vi è l'uomo con un suo specifico di cui bisogna tener conto. La pastorale sociale lavoro, questa modalità di pastorale, è evangelizzazione di quest'uomo impegnato nel mondo produttivo, socio-economico, politico ossia nel mondo che produce per la ricchezza nazionale e decide dell'amministrazione della cosa pubblica orientandone le scelte. Si tratta di una navigazione difficile, quasi sempre in acque mosse dove la Chiesa investe poco, molto poco a cominciare dall'uso del linguaggio. La presentazione di questo ministero svolto prevalentemente a Napoli mostra lo sforzo e la volontà di non lasciare solo l'uomo-lavoratore in queste concrete situazioni. E se un tal Luigi Einaudi, poi primo presidente non provvissorio della Repubblica Italiana, volle dedicare "agli studenti liceali" e primi tra questi "ai seminaristi" le sue "prediche della domenica" vuol dire che altrettanto può accadere in altro ambito, ma ancora più pertinente.
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